lunedì 30 settembre 2013

FELICITA'

Elisa era soddisfatta. Era riuscita a preparare tutto nei tempi stabiliti, cosa  insolita per lei, che normalmente non era mai in grado di pianificare nè rispettare alcun programma. Non era distratta o approssimativa,  semplicemente aveva sempre tante cose da fare e le lancette dell'orologio scorrevano troppo velocemente, purtroppo. Ma quell'appuntamento era davvero importante e desiderava dare solo il meglio di sè. Anna, la sua amica, proprietaria della galleria d'arte, glielo aveva presentato all'inaugurazione dell'ultima mostra fotografica, il mese precedente, e da quel primo istante non era più riuscita a togliergli gli occhi di dosso. Sapeva bene che le cose non rimangono mai come sembrano all'inizio, ma il suo sesto senso non poteva sbagliare: Marco emanava voglia di vivere in modo contagioso, le accendeva i sensi e la faceva sentire particolarmente bene. Dopo quel primo incontro  erano seguite altre occasioni, in cui si erano frequentati con il resto della compagnia: una cena in pizzeria, due serate in discoteca e poi un week end tutti insieme a fare immersioni nel mare blù della Liguria. Quella sarebbe stata finalmente la prima serata insieme da soli e non voleva che fosse anche l'ultima. La tavola era quasi perfetta: 'quasi' perchè lei non amava la perfezione, che sapeva tanto di 'finto', mentre doveva essere tutto spontaneo e naturale, proprio come era lei. Aveva optato per una tovaglia semplice, di cotone, con piccoli quadretti azzurri, piatti rigorosamente in tinta unita, color panna, doppia forchetta a sinistra, coltello a destra, calici per acqua e vino, infine per riscaldare l'ambiente aveva posto al centro una candelina azzurra, racchiusa in un portacandele trasparante, acquistati durante la sua ultima visita al grande magazzino svedese (anche se sarebbe più corretto parlare di acquisti durante l'ultima sua 'razzia' al grande magazzino...).  La casa era calda e accogliente, proprio come la padrona di casa. Difficile che non incontrasse la simpatia del suo prossimo, ma questa volta il premio in palio era davvero importante: non bastava la simpatia. Voleva conquistarlo a tutti i costi. Con Marco in quel mese avevano condiviso tante piccole cose ed ognuna era stata una piacevole scoperta e la conferma di quanto fossero in sintonia, non solo per le cose esteriori, ma soprattutto per quello che provavano dentro. Lei amava andare in bicicletta alla domenica mattina ed anche lui adorava pedalare senza fretta, quando ne aveva l'opportunità. Lui divorava libri gialli, soprattutto i classici di Agata Christie, Conan Doyle e Georges Simenon, proprio come lei. Entrambi andavano regolarmente in palestra almeno due volte alla settimana. Entrambi erano spontanei, semplici e soprattutto amavano condividere. Ricordava bene un film che aveva visto al cinema alcuni anni prima in cui i due protagonisti, felici, affermavano di aver finalmente trovato la loro mezza mela: bene, probabilmente la sua stava per varcare la soglia di casa! Per la cena aveva preparato un risottino con i funghi, un arrosto accompagnato da insalatina sfiziosa e per concludere il suo piatto forte: semifreddo al caffè. Dopo aver stappato e posato il vino rosso sulla tavola, diede un'ultima occhiata all'orologio in cucina: il risotto tra 7 minuti sarebbe stato perfetto, era fondamentale che Marco fosse puntuale... ed ecco il trillo del citofono: Dio sia lodato! Ci siamo. Si diede un'altra sbirciatina allo specchio per un rapido inventario, dall'alto al basso: pettinatura e trucco a posto, orecchini di perle bene, le incorniciavano il viso, il corpo faceva la sua bella figura, strizzato in un paio di jeans beige con maglioncino dello stesso colore, la scarpa sportiva serviva per non dare troppa enfasi alla serata. Il cuore le batteva forte. Quando lei aprì la porta lui era già li, trafelato, che le sorrideva, con un meraviglioso mazzo di fiori gialli. Continuava a sorprenderla! Come poteva sapere che il giallo era il suo colore preferito? Era certa di non averglielo ancora comunicato... piacevoli misteri. Marco aveva varcato la soglia, si era tolto la giacca e poi, con la naturalezza che gli era abituale, l'aveva abbracciata e baciata appassionatamente.  La felicità era esplosa, improvvisa ed intensa, come nessuno dei due avrebbe mai immaginato. La serata era inziata nel migliore dei modi.

domenica 15 settembre 2013

Te l'avevo detto! (appunti di viaggio)

L'auto si muove a velocità sostenuta e costante, il paesaggio intorno scorre veloce. Man mano che il viaggio procede, in questa giornata di fine estate, il numero di vetture sull'autostrada aumenta in modo considerevole. Sono sempre più ravvicinate, bisogna ridurre la velocità. Nel cielo ci sono tante nuvole bianche e cicciottelle, sembrano ciuffi di panna. Sempre più traffico, dobbiamo andare ancora più piano.

Un uomo in bicicletta, percorre la stradina sterrata lungo i filari di vite, che costeggiano la A14, un cagnolino gli saltella alle calcagna; chissà dove sono diretti. Probabilmente stanno meglio loro, all'aria aperta, che noi chiusi in  questa vettura, le cui pareti cominciano a starmi un po' strette.

Si rallenta ancora: siamo quasi fermi. Speriamo sia solo una coda passeggera.
Quel tizio, nella macchina alla nostra destra, parla da solo? Ah no: ha l'auricolare, sarà al telefono. A giudicare da come si muove mentre è al volante, sembra si tratti di una conversazione vivace.

La targa dell'auto davanti a noi è palidroma: AS 333 SA 

Il vecchietto nell'auto alla nostra sinistra si volta, mi guarda e mi parla. Anche se non sento la sua voce capisco bene le parole che scandisce: 'C'E' CODA! BISOGNA RASSEGNARSI!' e ci sorridiamo. Tanto c'è ben poc'altro da fare, inutile agitarsi. 

Mi si sta addormentando un piede: cambio posizione.

Su ISO RADIO segnalano il tempo di percorrenza previsto per raggiungere la prossima meta: anzichè i soliti 30 minuti, ne sono previsti 50. Va bè, non saranno quei 20 minuti che ci cambieranno la vita.

Non so che fare. Conto le palline del mio coloratissimo braccialetto etnico; 22 palline per 5 file. Sembra un pallottoliere, davvero originale, mi piace. Tante palline dei più svariati colori, dove predominano quelli caldi: saranno più le rosse, le gialle o le arancioni? Magari tra un po' scendo nei particolari e preparo una classifica.  

Il traffico rallenta e ci fermiamo all'altezza di una cinquecento rossa, nuova fiammante. All'interno una giovane coppia: LUI, furtivo, inserisce una mano nella scollatura della maglietta della sua bella compagna... LEI, imperturbabile, continua a giocare con il cellulare...ih ih ih

ISO RADIO: tempo di percorrenza (sempre del solito tratto di cui sopra) 1 ora e 10 minuti! ...azzo!!

Adesso trasmettono la radio cronaca della partita di calcio della 'nostra' squadra. Siamo alle prime domeniche di campionato e noi, tifosi all'acqua di rose, non conosciamo i nomi dei 'nostri' giocatori; almeno non ancora, magari un po' più avanti saremo più preparati sull'argomento. Il radiocronista dice con tono incalzante: 'XYZ avanza, avanza! Scarta un avversario, poi un altro... si avvicina alla porta...!' Siamo tutti in trepida attesa... poi un dubbio mi assale ed ho il coraggio di chiedere: 'MA E' DEI NOSTRI?' Risposta unanime: 'BOH?!'. Intanto il cronista prosegue con tono sempre più concitato: 'Si avvicina, si AVVICINA, SCARTA UN UOMO, NE SCARTA UN ALTRO, TIRAAA.... CLAMOROSO ERRORE!!' Solo in seguito, dopo una momentanea delusione per il mancato goal, capiamo che XYZ è dell'altra squadra! Meglio così: è andata bene!!

Finalmente vediamo il cartello che annuncia BOLOGNA: evvai! Ci sono volute ore ed ore, ma almeno fino a qui siamo arrivati. Le nuvole di panna non ci sono più ed il sole si nasconde dietro a nuvoloni grigi, che ora minacciano pioggia. Ormai si intravvedono solo pochi sprazzi di cielo azzurro. E' tutto grigio e sempre più scuro.

ISO RADIO: tempo di percorrenza (vedi sopra) 1 ora e 20 minuti! E no, ora basta: di questo passo non si arriva più e la casa diventa un miraggio. E' sempre più irraggiungibile. Dopo il 'viaggiare informati' c'è il meteo che annuncia le diverse temperature, tra cui spicca Milano con solo 17°!! Domanda che nasce spontanea: ma ne siamo certi? Qui il termometro continua a segnare 30°...

Di nuovo in aperta campagna: 'Guardate quella casetta gialla a due piani. Sembra bellissima! Quasi come quella che vorrei io...' Intanto imbrunisce.

Adesso mi si sta addormentando l'altro piede. Decido di fare un po' di ginnastica: faccio ruotare entrambi i piedi verso l'interno per 20 volte, poi altri 20 cerchi verso l'esterno. Funziona!

Superiamo un'area di servizio: trattasi di distesa infinita di vetture. Ma oggi sono tutti qui?! Propongo ai miei compagni di viaggio: caramelle, chewingum, acqua fresca. Non ho successo: le risposte sono negative su tutti i fronti. Invece io mi assaporo una deliziosa caramella alla frutta e poi bevo un bel bicchiere d'acqua fresca.

Il cartello stradale segnala, oltre a MODENA, una a noi non nota 'Strada dei Castelli'. Intrigante. Quando arriverò a casa devo ricordarmi di curiosare di quali castelli di tratti. Potrebbero essere una bella meta per un piacevole week end.

Ecco pronta la TOP FIVE: vincono le rosse con 18 presenze, seguono le arancioni con 17, poi - colpo di scena - abbiamo le viola con 15, mentre le gialle possono vantare solo 12 palline, seguite dalle 11 verdi. Via via tutte le altre.

Mi chiedono una caramella. Evviva, sono umani anche loro! Pensavo che uno avesse inserito il pilota automatico e gli altri fossero nel mondo dei sogni, invece sono vivi e vegeti. Sorrido. Quasi quasi mi sto divertendo...

Accidenti: ora siamo di nuovo fermi. BOLLINO ROSSO. BOLLINO VERDE. Vorranno pure dire qualcosa! Non mi riferisco ai pallini delle chat sul PC, bensì al traffico... se tutti i quotidiani hanno segnalato questa domenica con BOLLINO ROSSO (dalle 0 alle 24) ci sarà ben stato più di un motivo... ma non voglio ricordare 'te l'avevo detto!'





 

venerdì 6 settembre 2013

STRATEGIE



Il vento insistente increspava la superficie del mare: l’acqua era tiepida, ma chi osava uscirne veniva percorso da brividi in tutto il corpo. Il neonato strillava dalla sua carrozzina, sistemata sotto l’ombrellone verde scuro: reclamava il suo pasto. La mamma lo prese con delicatezza e lo appoggiò al seno; il bimbo d’incanto interruppe il suo pianto disperato: aveva finalmente raggiunto la pace dopo la tempesta. Daniel era nato 2 mesi prima, felicemente accolto da quella insolita famiglia. Dana aveva solo 28 anni, ma già aveva 3 pargoletti da accudire: Louis di 5 anni, Alexia di 3 ed il piccolo Daniel. Certo che se fossero andati avanti con quel ritmo, la nidiata sarebbe diventata davvero numerosa; troppo! Si erano conosciuti solo 7 anni prima, ma il loro era stato subito amore, un vero amore. Dall’università Somala era giunta in Italia per uno stage presso l’Università di Padova. Lì aveva conosciuto Roberto, di 17 anni più vecchio di lei, allora assistente ed in seguito diventato docente universitario. All’inizio quella coppia aveva destato un po’ di incredulità: non sarebbe certo durata! Oltre all’evidente differenza di età e di carnagione (lei nera, mentre lui particolarmente bianco per essere un mediterraneo), dovevano affrontare due mondi molto distanti: lingua, cultura, alimentazione, usi e costumi… ma il tempo gli aveva dato ragione; la loro unione era cresciuta e maturata, diventando ormai l’invidia di molti. 


Roberto era molto alto, aveva un viso giovane, da bambino buono, che strideva con il corpo eccessivamente sovrappeso per la sua età, forse frutto di una vita agiata e decisamente sedentaria. Anche quando i bimbi reclamavano le sue attenzioni, anziché avvicinarsi a loro e seguirne fisicamente le peripezie in acqua, preferiva alzare la voce e con fare autoritario, a cui era abituato dalla sua professione, li richiamava all’ordine a cui, strano a dirsi, ubbidivano serenamente. 


Dana aveva un fisico appesantito, non solo dalla recente maternità. Non era bella, aveva naso e labbra voluminosi,  ma aveva dalla sua la freschezza della gioventù, oltre ad un viso luminoso, con uno splendido sorriso, che ammaliava chiunque le rivolgesse lo sguardo. I capelli, tanti ricciolini tinti di castano ramato, con singolari ciuffi biondi, le incorniciavano il viso, dove spiccavano i denti bianchissimi, in contrasto con la carnagione scura.


Nonostante i genitori fossero rispettivamente colore crema e colore cioccolato, i 3 piccoli avevano carnagione più vicina a quella della giovane mamma, ma con i lineamenti addolciti da quelli del papà. Erano graziosi, in particolare la bimba, che con il suo costumino fucsia, così come gli elastici che le chiudevano una miriade di treccine,  richiamava l’attenzione benevola dei  bagnanti, particolarmente numerosi quel giorno sulla spiaggia.


Uno dei tanti venditori ambulanti si avvicinò alla famigliola e l’attenzione di Dana, come quella della  maggior parte delle donne, rimase catturata dalla miriade di originali collane e  braccialetti, prontamente esibiti. L’ambulante, trovando terreno fertile, mostrò tutta la sua mercanzia, illustrando sapientemente per ogni articolo i numerosi pregi, uniti al modico prezzo: una collana di perle di fiume, tante catene con pietre di ogni tipo e colore,  braccialetti di corda, altri di stoffa variopinta. Dopo una (per lei) non facile scelta, Dana optò per la collana di pietre di fiume, che contrastava piacevolmente con la sua pelle, oltre a  due braccialetti di stoffa coloratissimi. Roberto fu soddisfatto di poterle regalare quei piccoli doni: faceva di tutto per renderla felice, ma si sa che l’appetito vien mangiando, tanto è vero che non aveva ancora messo via il portafogli, che Dana nuovamente si entusiasmò e lo convinse con un solo sguardo a tenerlo a portata di mano. Questa volta Dana aveva notato una lunga fila di cavigliere, che sembravano d'argento, con appesi tanti ninnoli. Tra la moltitudine, a fatica, ne selezionò 3: la prima con pesciolini, un’altra con tanti piccoli fiocchi, una terza con cuoricini. Una più bella dell’altra! Quale scegliere? Per lei era una impresa a dir poco ardua: più le guardava, più non sapeva quale acquistare. D'altra parte era sua intenzione indossarne solo una, non certo tre. Pensa e ripensa: che fare?

'I pesciolini mi ricordano Louis, che nuota sempre tutto il giorno, i fiocchetti Alexia, che adora già da adesso esserne adornata, infine i cuoricini mi fanno pensare al piccolo Daniel. Se le prendessi tutte 3 che prezzo mi fai?' 
'Una costa 7 €, 2 costano 14€, 3 costano 21€' fu la risposta dell'ambulante.

‘Non fare il furbo con me! Sono di pelle scura anche io. Se mi fai spendere troppo non ho i soldi per comprare il gelato ai bambini!!’ E dopo questa affermazione decisa, le spuntò un bonario sorriso, a cui il solerte venditore rispose non solo con uno sconto consistente, ma anche con ben 3 braccialettini portafortuna in omaggio per i bambini.


VITA NOIOSA?



Vivo all’aria aperta tutto l’anno, ma non conduco una vita errante, il mio percorso è quasi sempre lo stesso: dapprima un rettilineo di circa 7 metri, poi svolto a sinistra ed entro nel centro commerciale.  Da lì si snodano strade differenti, che io seguo agile e sicuro, fra i molteplici negozi oppure in mezzo agli scaffali dell’ipermercato. Davvero ‘iper’: c’è di tutto! Anche centinaia e centinaia di persone.  

Vita noiosa penseranno i più, invece nel mio tran tran ho l’opportunità di conoscere tanti individui, dalle abitudini più disparate. Come l’altro giorno, quel gruppo di ragazzi: un pieno di vitalità ed energia, così come il loro pieno di bibite gassate, birra, patatine, salatini, olive, pizze surgelate e quant’altro gli possa servire quando organizzano l’aperitivo. Anzi, mi sembra di aver capito che ora si chiami ‘apericena’,  anche se poi come ‘cena’ l’unico piatto decente al massimo sarà un’insalata di riso o poco di più.  Credo che i genitori della ragazza bionda  abbiano avuto il buongusto di togliersi dai piedi per un paio di giorni, così lei ne ha subito approfittato e vai, tutti insieme a fare la spesa, già assaporando la piacevole  serata in compagnia, finalmente con la casa libera. Contenti loro. Uno dei ragazzi parlava della sua squadra di calcio, di cui ostentava soddisfatto i colori sul nuovo tatuaggio sul braccio destro, la ragazza mora non ha smesso un attimo di tessere le lodi di un tal Lorenzo (forse il suo imminente nuovo amore?), mentre gli altri parlava dell’ultimo filmato su youtube del loro gruppo rock preferito. Una cagnara… però con i loro schiamazzi mi rallegrano e mi fanno sentire partecipe del loro entusiasmo nei confronti della vita.


Dopo di loro una famiglia con bambini piccoli: tutta un’altra storia. La mamma che vuole dirigersi da una parte, il papà da quella opposta, i bambini che si litigano per poter conquistare il piccolo seggiolino, da cui dominano la situazione circostante. E quando hai 2/4 anni, poter supervisionare il tutto da un’altezza di gran lunga superiore alla tua, è una sensazione davvero niente male. 

Non mi annoio, davvero mai. E quella coppia di anziani? Facevano pena, tanto erano malandati. Ogni tanto lui alzava la voce oltre misura, ma lei continuava a non sentire. O forse era tutta una tattica per poter scegliere con calma la crema per le mani? Tuttavia i loro sguardi un po’ annebbiati, rivelavano ancora sincera tenerezza e affetto, che sicuramente un tempo erano stati sopraffatti dalla passione. Tra una pasta per la minestrina ed un dentifricio delicato, si aggiravano con calma, spingendomi un po’ a fatica. Si ne sono davvero convinto: non è male la vita del carrello.