sabato 16 novembre 2013

Civette sul palcoscenico

Quando mesi fa ho intrappeso questa piacevole avventura (scrivere sul blog) non avevo la più pallida idea di come si sarebbe evoluta. Avevo nel cassetto due raccontini scritti anni fa ('Ce l'ho fatta!' - 'Piccole soddisfazioni'), oltre ad un altro paio di idee in testa, ma in effetti nulla di più. Come già detto ai tempi della scuola, durante il temutissimo 'tema in classe', non sapevo mai cosa scrivere, proprio perchè scarna di idee... ma mai di emozioni. Con il trascorrere dei mesi e l'aumentare dei miei brevi racconti sul blog, ho notato che molti hanno pensato che in ogni post ci fossero solo situazioni 'autobiografiche'. Bè non è così. Certamente dietro ci sono sempre io che scrivo, certamente prendo spunti da chi incontro, da cose che succedono nel mondo che osservo... ma tante volte si tratta di sola e pura fantasia. Si alternano tante banalità autobiografiche a tanti stimoli ed idee improvvise, o  maturare in tempi più lunghi, frutto della mia immaginazione (esempio: 'UOMINI'). C'è qualcuno che ha notato l'indizio...? Si? No? Eccolo qui: i titoli scritti in MAIUSCOLO sono di fantasia, quelli scritti in minuscolo sono autobiografici.

E veniamo al dunque. Avete notato il titolo di questo post? E' in minuscolo... e allora cosa ci faranno delle civette su un palcoscenico? Andiamo a scoprirlo...

La sala del teatro pullula di spettatori, d'altra parte il calibro dello show man è da 'tutto esaurito'. Si alternano luci e colori, tante risate, belle canzoni, forti emozioni. Dopo 2 piacevolissime ore, lo spettacolo sta lentamente volgendo al termine, sicuramente con soddisfazione del pubblico. Ma il bello deve ancora venire... e che bello!! L'artista canta una nota canzone e chiede chi ne conosca il titolo. Silenzio. Nessuno lo conosce, qualcuno farfuglia qualcosa, finchè una bella signora bionda in 2^ fila lo segnala a gran voce. 'Giusto!' Dice il mattatore della serata... 'Signora si vuole accomodare sul palco?' 'No, no' dice lei intimorita, sorridendo. E' questione di un attimo. Il cuore mi batte forte. Alzo la mano e dico a voce alta: 'VENGO IO!' Peccato che anche il signore davanti a me dica la stessa cosa. Per un istante ho pensato che fosse arrivato il mio momento. Va bè... pazienza. L'artista guarda il signore davanti a me e la sottoscritta, poi dice: 'VIENE LA RAGAZZA DIETRO?' Evvai... anche se di 'ragazza' ormai c'è rimasto davvero poco... a parte la vitalità. Cuore che batte all'impazzata. Lascio la mia poltrona sorridendo e faccio alzare circa 10 persone, visto che sono posizionata al centro della 4^ fila. Un po' come se fossi stata nell'ombelico del mondo... per cui ho dovuto far alzare circa mezzo mondo! Non dovevano esserne tanto contenti... intanto mia sorella rimane a bocca aperta e mi guarda sconcertata. 'E' impazzita...' sta pensando. Raggiante mi avvio verso il palcoscenico, poi improvvisamente mi rendo conto che per il caldo in sala mi sono 'slacciata' gli stivali, per cui repentina mi abbasso a richiuderli. Lo show man chiede a voce alta: 'Ma dove è finita?!' Risata generale. Io sempre più sorridente, con i miei stivali chiusi ed il corto vestitino grigio con le civette, salgo la scala e sono sul palcoscenico di uno dei principali teatri della mia città. MERAVIGLIOSO! 'Bene, un applauso per la signora...?' Arriva un microfono per me: 'Paola', dico a voce forte e chiara. Fin qua è facile...sebbene la mano tremi per l'emozione. L'artista mi chiede se sono sposata se ho figli... 'SI SI ma sono a casa.' 'Ahhh il marito non è qui... ma glielo dirà che stasera è stata qui con me sul palco?' 'Certo. Anzi, la ringrazio per la bella e forte emozione che mi ha offerto'. 'Bè certo, stare su questo palcoscenico non è per tutti... ma adesso, Paola, le devo chiedere una cosa: ci dovrebbe cantare una canzone di Adriano Celentano!' Lo guardo e penso: non ne conosco... poi il guizzo 'SI, ne so una!! ...anche se non ricordo bene il titolo, credo si chiami UNA CAREZZA IN UN PUGNO'. 'Bene! Vai con la musica!!'. L'orchestra fa partire le prime note... oddio devo iniziare adesso o tra poco? Tremo tutta, ma sono davvero felice. Secondo me si capisce dalla mia luce negli occhi... lo sento. Parto con la canzone: 'A mezzanotte sai che io ti penserò, ovunque tu sarai sei mioooo....' voce tremula per l'emozione, ma intonata. Lui mi fa un sorriso e dopo poco canta la strofa successiva. Cazzo! SONO SUL PALCOSCENICO CHE DUETTO CON TT... FELICITA' ALLO STATO PURO... mi tranquilizzo e penso  'Quando mai mi ricapiterà una occasione simile?' ...mi godo i miei 3 minuti di  MERAVIGLIOSA EMOZIONE. Se mi vedessero i miei genitori... ma io non ero quella timida??  Al ritornello finale mi mette una mano in vita ed io faccio altrettanto. Cantiamo insieme, dondolandoci sulle gambe. Le civette del mio vestito, danzano con me sul palcoscenico.
Termina la canzone.... applauso generale, persino qualche 'brava!' 
Lo show man dice: 'Bene! Di solito faccio questa scena per far ridere, ma lei se l'è cavata bene... un applauso a Paola!!
Ringrazio e tra gli applausi lascio il palcoscenico; la maschera del teatro mi aiuta a scendere le scale e mi sussurra 'BRAVA!', poi riconquisto il mio posto centrale, con i vicini che adesso si alzano più lieti e sorridenti di prima: BENE! COMPLIMENTI!!

...c'è sempre una prima volta... stasera le 'civette' del mio vestito per la prima volta sono state  sul palcoscenico'  ...e per me stasera è stato un SI!


GRAZIE TEO!!!