giovedì 13 agosto 2015

NON VOGLIO DORMIRE

Non voglio dormire,
la notte e fresca, il cielo è stellato,
tante cose da fare e da pensare.


Non voglio dormire,
il respiro è calmo e regolare,
il silenzio mi ispira.


Non voglio dormire,
lasciami in compagnia di visi lontani,
di parole non dette.


Non voglio dormire,
avrò l'eternità per farlo,
stanotte voglio vivere.

DICI?

"MI MANCHI" le dissi.
"Se sto più di un giorno senza vederti o sentirti, non capisco più niente...Mi manchi negli occhi, nelle orecchie, nel profumo, nella pelle. "

Mentre io mi struggevo, lei imperturbabile continuava a vagare nei suoi pensieri, poco interessata alle mie parole. Chissà poi cosa le passava per la testa, o meglio che cosa "frullava" in quella testolina pazzerella, che spesso adoravo. 
"TESORO, HAI CAPITO CHE TI AMO?" insistetti con un ultimo impeto di entusiasmo.
Niente. Come se non avessi parlato... 
Ma poi era davvero cosi? O forse il mio era solo il sogno dell'amore perfetto e irraggiungibile, che mi ostinavo a cercare lungo il mio cammino?

Una volta erano gli occhi, una volta un viso interessante, una volta un paio di labbra carnose...fatto sta che nella mia vita di "Amori" con la A maiuscola ne annoveravo davvero parecchi. Ad onor del vero io, inguaribile romantico a dispetto dell'incedere inclemente del tempo, ogni volta ero convinto che fosse finalmente e realmente arrivata la donna giusta. O forse ci speravo. 
Così era successo anche con Lei, il mio ultimo Amore pazzerello, per il quale ero disposto a fare qualunque cosa, pur di strapparle un sorriso e un bacio. Dal canto suo lei, fra il capriccioso e l'ingenuo, sembrava proprio non voler capire...o semplicemente non le interessavo abbastanza.

"Con questo caldo, se compero il gelato da portare a casa di Barbara, pensi faccia una scelta azzeccata? Meglio andare sulle creme, magari vaniglia, stracciatella e nocciola, oppure su un misto frutta?"

Ecco cosa le stava frullando in testa...non sapevo se essere imbestialito per tanta naturale incuranza nei miei confronti o se adorarla ancora di più. In fondo se mi piaceva c'era più di un motivo....e non era solo per quel giovane corpo di 30enne scattante. Forse quello che più mi attraeva era proprio la schiettezza delle sue affermazioni, che mi sbaragliavano e ammaliavano al tempo stesso.

"Crema e cioccolato. Con i classici il successo è assicurato!" le risposi, ignorando quella parte di me che avrebbe voluto scuoterla con violenza, facendole notare che era proprio incorreggibile e sciocca.
"Dici?" replicò fissandomi con quegli occhioni verdi dal fascino irresistibile.
"DICO" asserì.
"Come farei senza di te? Vado subito a comperare crema e cioccolato!"
Mi diede un bacio e allontanandosi mi sussurrò: "Grazie di esistere!"

Solo 3 parole per trasformarmi da un vecchio balordo e permaloso, nel più felice degli innamorati.
  

Ho lavato

...il pavimento? No, con la temperatura casalinga ormai stazionaria fra i 29 e 31 gradi mi limito alla vera sopravvivenza ed attività di siffatta specie, stasera proprio non rientrano nei miei interessi.

...il costume da bagno? No, oggi seppure sia agosto inoltrato (anzi un caldissimo agosto inoltrato) è stata ancora una giornata di lavoro, per cui niente mare.

...lo scooter? Ennno, nemmeno quello. Per ora è ancora passabile per un mezzo 'normale' che può transitare senza dare nell'occhio, fra una moltitudine di scooter e le poche macchine, rimaste in città.

Eppure ho lavato, si, ho lavato qualcosa di importante.
Esattamente: due fazzoletti a fiori, un vestitino a fantasia turchese e nera, un bavaglino a righe bianche ed arancio.

Embè? Cosa ci sarà di originale in un bucato casalingo?

Forse a prima vista niente di diverso da un solito bucato.
I fazzoletti erano appena stropicciati, il vestitino aveva una macchia all'altezza dei bottoni, il bavaglino qualche chiazza di cioccolato (quanto le piace!!).
Ho bagnato gli indumenti, ho passato un po' di sapone di marsiglia ove necessario, poi li ho posti in un catino in ammollo. Poco più tardi, prima di far partire il lavaggio della lavatrice, li ho risciacquati uno ad uno, così...come si fa senza pensare, ma nel farlo ho assaporato qualcosa di speciale.

I fazzoletti avevano il profumo della mia nonna, deliziosa e indomita vecchietta, che ogni giorno che passa è sempre più vecchietta e anche per questo ancora più meritevole di essere accudita ed amata.

Il vestito a fantasia aveva con se la gradevolezza del suo bon ton, con la grazia e l'elenganza dei tempi migliori.

Il bavaglino a righe, dal formato maxi, mi ha ricordato quegli enormi bavaglini a sfondo ecrù, con disegni blù oppure color ruggine, che ci aveva regalato quando eravamo bambine, acquistandoli durante una vacanza sulla Riviera Romagnola. E così mentre fregavo la macchia di cioccolato, nel bagno sentivo il profumo dei bomboloni, lo zucchero a velo sul naso, le risate spensierate di quando si è bambini e tutto sembra più bello e spensierato. Che poi quei bavaglini romagnoli seppur di taglia superiore al normale, non erano così enormi come li ricordavo io: semplicemente eravamo piccine noi.

"Nonna sei bella!" 
"...dici? Sei sicura di vederci ancora bene?" sussurra con un filo di voce, concludendo poi col suo solito "Mah!" che racchiude in sè molti più sighificati di quanto possa sembrare a prima vista.

Sarò infantile, monotona, permalosa, talvolta pure "tremenda"...ma quanto amore per la mia nonna. Tanto tanto tanto. E' la mia gioia e la mia forza.