mercoledì 9 marzo 2016

Mah?!

Digito la combinazione sul tastierino numerico e dopo poco sento un "clack". Stasera è andata bene. Ho azzeccato subito la sequenza dei numeri, con la corretta cadenza temporale, per cui il portoncino verde si è aperto e mi permette di uscire. 
L'aria fresca mi picchia sul viso, ma non mi dà fastidio, anzi, mi risveglia dal torpore delle ultime ore. E' buio. Le giornate si allungano a vista d'occhio, ma evidentemente la mia visita è stata più prolungata del solito. Siamo state insieme 2 ore, a non fare niente, vicine, vicine, mano nella mano.
La notte mi avvolge e mi fa sentire protetta. Cammino veloce, mentre le lacrime mi scendono sul viso, tanto a quest'ora non se ne accorge nessuno. 
Voglio rumore, luci, vita e camminare per la strada mi permette di incontrare tutto cio' di cui ora ho bisogno. Stasera niente cena in casa; meglio una pizza nel vicino locale, così magari mi distraggo e non penso. Usciamo.
La pizzeria è calda e accogliente come sempre, anzi...di più. Hanno aperto una nuova ala, inglobando un piccolo appartamento attiguo, per cui ci accomodiamo nella nuova "sala parquet". Sembra di essere in un home restaurant, col vantaggio che qui sono abituati a ricevere ospiti tutti i giorni e a tutte le ore. Parliamo. Io faccio finta di niente, ma il pensiero è costantemente rivolto a quegli occhi celesti, che fino a poco fa mi guardavano imploranti. Con la voce cercavi di dirmi qualche cosa, ma i suoni uscivano imcomprensibili. Anche Federica cercava di interpretarli, ma ogni nostro tentativo risultava inutile. Altro piccolo segno di impotenza, che getta nello sconforto.
Arriva la focaccia col formaggio. Interno caldo e morbido, avvolto in una sottilissima e deliziosa sfoglia. 
Tu che sei sempre stata bellissima, anche con l'avanzare dell'età, ora di morbido hai  solo le mani, le tue belle, affusolate, signorili mani, che non hanno risentito l'inclemente trascorrere del tempo.
Da settimane non mangi più. Solo la flebo ti consente di nutrirti e non patire fame e sete. Mi verso mezzo bicchiere di prosecco: frizzante, fresco, va giù che è un piacere. Forse l'ultima volta che hai sorseggiato con piacere un bicchiere di vino è stato il giorno della tua festa di compleanno, di qualche anno fa... chissà. Mangio e piango. 
Certo che lo so anche io: questa e la vita. "Nessuno è eterno" solevi dire sempre più spesso, ovvio, sapevamo tutti anche questo... ma ora saperti li in quel lettino, magra e indifesa, in attesa di andare "dove eterna è la gloria" mi deprime.
Ti ho chiesto: "Nonnina, come stai?" e tu hai fatto quella tua faccetta buffa, quasi a dire il tuo solito "...mah?!" espressione ricca di tanti significati, in sole 3 lettere. Dire quanti anni hai non serve a nulla. Il fatto che tu abbia avuto una lunghissima vita non mi aiuta affatto. Io ti voglio bene e non vorrei vederti così. Sempre fiera, battagliera, indomita. Non sai quante volte negli ultimi tempi ho sperato che tu chiudessi gli occhi proprio quando c'ero li io, a stringerti la mano. Anche Fede e G mi hanno detto la stessa cosa. E adesso che è tardi, Checca sta arrivando da lontano col treno, per poter stare qualche giorno vicino a te, e certamente anche lei avrà questo insano desiderio. 
Vedi, qualcosa di bello riesci a farlo anche adesso, che ci sei, ma non ci sei.... ci fai alternare vicino a te, in silenzio, con le lacrime che ogni tanto appaiono sul viso di una o dell'altra, ma sempre con il cuore pieno di amore.








P.S. la mia nonnina è mancata esattamente 7 giorni dopo. Federica ed io eravamo li con lei. A stringerle la mano.