giovedì 30 giugno 2016

AVVOCATO

La stanza era ampia, accogliente, calda, vissuta.
Foto di famiglia, tanti libri, 3/4 quadri dalle insolite dimensioni e colori.
Un tavolo vicino alla finestra, con ordinate pile di carta ed una graziosa poltroncina di legno.
Sul lato opposto una enorme scrivania, con computer, monitor e tutto cio' che serve per lavorare, col giusto mix fra ordine e praticità. Negli angoli 2 grandi piante finte, che non alteravano l'insieme gradevole, anzi, davano risalto all'onesta' del proprietario, quasi volessero significare "con le piante io non ci so proprio fare!!"
Al centro un tappeto, un po' piccino rispetto alle dimensioni della stanza, ma dava colore e calore
In sottofondo una piacevole musica jazz.
Chi lavorava in quella stanza doveva essere una persona piacevole. Certamente originale e amante delle cose belle. Probabilmente qualcuno che aveva fatto di quello studio la sua casa.
La ragazza che l'aveva fatta accomodare le aveva accennato ad un "attimo" di attesa, ma i minuti sembravano scorrere lenti, come se il tempo si fosse fermato.
Sempre più incuriosita attese, guardando con più attenzione ogni particolare.
Il soffitto aveva stucchi che riportavano a tempi passati, in contrasto con un grande lampadario moderno, che non lasciava indifferenti: poteva entusiasmare, così come essere detestato.
Un minuto, due, tre, dieci....li non arrivava nessuno!
Imbarazzata non sapeva che fare. Sedersi? Stare in piedi? Uscire dalla stanza? O fermarsi ad attendere il creatore di siffatto ambiente?
Si avvicinò alla finestra per vedere il panorama di cui si godeva, sempre che così fosse lecito definirlo. Una strada del centro città, con tante auto, traffico, pedoni, negozi, ma non era male; c'era vita, così come la vitalità trasudava da ogni oggetto presente nella stanza.
All'improvviso arrivò; indossava un accattivante sorriso, capelli brizzolati ed un fisico asciutto, che a prima vista sembrava davvero niente male. Se il completo fosse grigio o di altro colore non aveva alcuna importanza,  lo portava così bene, che se fosse stato perfino bordeaux, non se ne sarebbe accorta. Però! Niente male l'avvocato.
Si scusò con garbo per il ritardo ed improvvisamente i 10 minuti appena trascorsi, assunsero un sapore diverso.... se avesse mai immaginato di incontrare un tipino così interessante, sarebbe stata disponibile ad attenderne altri 30!
Parlarono del caso con tranquillità, cortesia, competenza. Decisero quale linea d'azione seguire e poi, prima di accomiatarsi lui le chiese se gradiva un caffè. "Caffè a quest'ora?" pensò, ma non volendo risultare scortese accettò con un sorriso. "Le spiace accompagnarmi alla macchinetta? A quest'ora la segretaria è già andata via..."E lo credo bene! Disse a se stessa "saranno già le 19,00. Avrà ben un famiglia quella ragazza". Seguendolo attraversò la parte dell'ufficio meno di rappresentanza. Ovunque scaffali e classificatori, tutti ben allineati e con le dovute indicazioni per identificarne il contenuto, fra montagne di carta. Dopo poco l'aroma del caffè si diffuse nell'ambiente. Sorseggiarono le rispettive tazzine, accompagnati da un imbarazzante silenzio. Lei teneva gli occhi bassi, non sapendo che dire, ma sentiva lo sguardo di lui che la penetrava. Quell'uomo, senza che facesse nulla, era davvero intrigante.
Appena entrambi posarono la tazza, lui la prese e la strinse a se'. La baciò con passione e la spinse contro gli scaffali pieni di pratiche. Intontita rispose a quel gesto inaspettato con altrettanta convinzione, quasi fosse ovvio  che dovesse finire così. Era come se si conoscessero da sempre!

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