lunedì 11 luglio 2016

ABBRACCIO

Erano vicini, vicini, le teste sullo stesso cuscino, nascosti sotto un morbido piumino, che li avvolgeva come una seconda pelle.
Lui la abbracciava dolcemente, dando una occhiata, tra il disinteressato e il divertito, a quel corpo, che poco prima aveva accarezzato, alternando energia e delicatezza.
Poco dopo si era addormentato e lei ne ascoltava con piacere il respiro ritmato, che emanava serenità.
Essere li era per entrambi una gioiosa conquista: finalmente insieme, rilassati, dopo una intensa giornata di lavoro. Amanti improvvisati e passionali, che per uno strano gioco del destino, si erano trovati a condividere un pezzo di cammino delle loro vite strampalate, sempre divise tra un aereo e l'altro, che li separava, portandoli rispettivamente da un capo del mondo, sino al suo opposto.
La meravigliosa suite dell'Hotel di New York, che li ospitava, non aveva davvero nulla fuori posto: colori tenui ed eleganti alle pareti e negli arredi, un pregiato parquette, soffitto immacolato, tantissimi cuscini sul letto, candele accese e profumate ovunque, una stanza da bagno con vasca idromassaggio, in cui insieme avevano sperimentato quasi ogni cosa. Scaldava l'ambiente della musica soft in sottofondo, sebbene ogni tanto alternata a qualche canzone rock, che un po' la infastidiva.
 
Amarsi a New York era forse più bello che farlo a Lamezia Terme?
Mentre divertita si poneva questa domanda, teneva gli occhi aperti e ben concentrati su quella mano, morbida e affusolata,  che le stringeva la spalla e sembrava volesse tenerla stretta, stretta, affinchè non volasse via. 
Ecco! Era attraverso quell'abbraccio che avrebbe conservato nel suo cuore quel meraviglioso momento. "La felicità dura solo un attimo", aveva sempre sentito dire. In quel momento ne aveva capito appieno il significato. E gli occhi le si erano offuscati dalla gioia.

Nessun commento:

Posta un commento