giovedì 6 ottobre 2016

CARA FRANCESCA

Cara Francesca,

sono qui al seminario già da alcune ore e la mia soglia di attenzione sta calando vertiginosamente.
La sala è gremita di medici, per lo più fanno sfoggio dei loro rolex e completi impeccabili, non come me che sembro uscito da un discount alimentare. Scommetto che anche le chiavi delle vetture, che hanno in tasca, sono adeguate al ricco conto in banca, non come la mia vespa 125, che mi fa compagnia ormai da una vita e forse è pure la sola compagna fedele che io abbia mai avuto.
L'unica cosa che mi lega a questa moltitudine, oltre alla professione, è l'età: sembriamo tutti dei Matusalemme, che ormai hanno perso di vista, o quasi, la missione a cui si sono votati tanti e tanti anni fa.
Dalla vetrata alla mia destra vedo: il mare, alcune palme che ondeggiana al soffiare del vento, un bandiera dell'Italia che sventola sul pennacchio di una barca a vela, un marocchino che mostra le sue merci adagiate su un lenzuolo, una scolaresca di bambini felici, guidati da una maestra tuttofare e da un'altra, dall'apparenza meno autoritaria, che chiude la fila.
Il sole illumina tutto e sebbene qui ci sia l'aria condizionata, immagino il piacevole tepore che c'è all'esterno.
Meravigliosa primavera! La stagione che preferisco. Quella della vita, quella degli amori.
Ti penso. Forse ti pensavo già da anni, prima ancora di conoscerti e non puoi immaginare la mia gioia, quando ci hanno presentato ed ho realizzato che esistevi davvero e non solo nei miei sogni.
Sono felice. Anzi di più! Sono al settimo cielo e probabilmente di questo seminario, che mi interessava tanto, non mi resterà nulla, se non le parole che sto scrivendo su questo foglio, tanto sono concentrato a pensarti.
Può sembrare sciocco sentirsi così alla mia età, ma che cosa ci posso fare? E' successo ed ora voglio farmi portare da questo entusiasmo, che mi sprizza da tutti i pori della pelle. Ho fin il timore che gli altri qui in sala si accorgano di quello che mi sta succedendo. Fuori c'è un mondo, ricco di cose belle da vivere. Vorrei viverle insieme a te. Non mi illudo che sarà per sempre. So bene che come le stagioni si susseguono inesorabilmente,  primavera, estate, autunno e inverno, così la nostra storia, che sta muovendo i primi passi, conoscerà la maturità e poi piano, piano le passioni si placheranno, per lasciare spazio alle abitudini, ma ti prometto sin da ora, che io per te ci sarò sempre. Anche quando non mi vorrai vedere più. Perchè tutto il bello che costruiremo insieme, mi aiuterà ad essere una persona migliore, mi renderà lieve il cammino e  sarà una parte importante, che resterà indelebile nella mia vita.
Fuori c'è un mondo: vuoi condividerlo con me?

Ti bacio,

                                                                tuo Giacomo




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