Dal balcone della camera da letto dei miei genitori si intravvede un mini giardino, da cui si accede per un lungo balcone dalla cucina.
Una
simil camelia, una rosa che mamma cura con amore, senza che questa si decida a
contraccambiarla come dovrebbe, un ultra 50enne rigoglioso oleandro, alcuni vasi con
piantine varie, una ortensia, tanti sassolini e ora pure tante erbacce, perchè d'estate si va in villeggiatura e lo si cura meno.
Non offre
nulla di speciale, ma io lo adoro.
Ci abbiamo giocato centinaia di volte
da bambine, preso foglie di alloro da portare a mamma per l'arrosto, piantato semi di mela attendendo alberi mai spuntati,
raccolto strani "asparagi" (come li chiamavamo noi), che poi
sminuzzavamo per succulente
prelibatezze per i nostri giochi.
Li' ho studiato per gli esami di terza
media e maturita', varie volte vi ho preso qualche ora di sole, letto il giornale e bevuto il caffe' in relax.
Tante volte ci sono transitata solo per raccogliere
foglie secche, tagliare rami, sognare ad occhi aperti.
La nostalgia delle cose belle non va mai in vacanza.
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