domenica 22 ottobre 2017

Che noia!

Dopo una intensa settimana in ufficio, stamani in casa per le faccende domestiche. 
Pranzetto veloce con il compagno di una vita e poi relax. 
Bene. Anzi, benissimo. 
Vedo l'ultima puntata della fiction che ho perso e dormicchio sul divano, avvolta nel caldo e morbido plaid scozzese, tanto fuori è nuvoletto ed ogni tanto si vede qualche goccia di pioggia. 
Mi sento autorizzata a poltrire.

Il telefono non squilla ormai da giorni. Siamo isolati per variazioni operatore telefonico.
Lo smartphone non squilla e non trilla. Non squilla mai (suoneria perennemente silenziata), ma oggi appena 2/3 trillini di whatsapp mattutini e poi il silenzio.
Nessuno che saluta, racconta, si lamenta, avvisa, propone, ricorda, chiede.
Il silenzio. Assoluto!

Che noia.
Sarò mica sconnessa? Forse anche questo telefono è ko?
Controllo: tutto ok, connessione al massimo.
Uffa, comincio ad annoiarmi davvero. Gli altri che faranno?
Qui il silenzio. Sempre più assordante. 
Solo il ticchettio dell'orologio a lancette e quello del mio stomaco che borbotta. 
Sbadiglio. Noia, accidia, tedio, uggia, pizza, menata, palla, rottura. 

Dormo ancora un po'. Mi potrei trasformare in un orso: la stazza è sulla buona strada, vado in letargo anche io e ci risentiamo in primavera. Naaaaa, a qualcuno piacerebbe, invece sto qui e sbatto i piedi come i bambini, quando non sanno cosa fare.

Ok, mi faccio un caffè e poi lavoro. Forse rinsavisco.
Accendo il notebook. Il collegamento va come un treno. Evviva: il  nuovo operatore telefonico sembra mantenere ciò che decantava nella pubblicità. 
Mi connetto sulla piattaforma e seguo il corso on-line.
Interessante! Si davvero. Utile e scorrevole. 
Ma dopo un'ora e un quarto eccola di nuovo... la noia è già qui vicino a me a stuzzicarmi e proprio non vuol saperne di lasciarmi in pace.

Scrivo alla Mary. Mi risponde al volo. 
Chebbello, qualcuno c'è in questo mondo di sileziosi!
Sintetizza la sua giornata, ci scambiamo due opinioni e poi mi saluta concludendo che vorrebbe annoiarsi, anzichè lottare coi suoi problemi.
Davvero?

Riprendo il corso on-line. Reggo ancora una mezz'oretta, ma questa volta con la musica in sottofondo. 
Che noia, che barba, che barba e che noia.
Alzo il volume. Ancora un po'. Queen a stecca. "Don't stop me now" 2/3 volte di seguito. Mi danno la carica. Va a finire che riprendo un corso di canto.
Ascolto anche "Dock of the bay".  Fantastica o forse lo è solo perchè mi riporta ad un meraviglioso ottobre di 28 anni fa. O forse mi sembra meraviglioso adesso che ho 28 anni di più?? 

E se scrivessi un libro? Forse sarebbe meglio una raccolta di racconti, anzi di mini-racconti. Come potrei intitolarla? "I raccontini di Palilli" "Racconta, che ti passa" "Passa di qui che ti racconto qualcosa..." "Un racconto oggi e forse uno anche domani" "Oggi ti racconto qualcosa, domani...chissà"
Se vado avanti così faccio una raccolta di titoli e non racconto nulla a nessuno.

Il compagno di una vita mi ricorda che sono già le 19,30: dobbiamo prepararci per uscire con gli amici. "Un attimo" rispondo io. "Finisco un raccontino ed arrivo". Ecco, proprio adesso che mi stavano venendo delle belle idee, con la creatività in partenza, dobbiamo uscire. 
"Spicciati! Facciamo tardi!" 
"Tardi? Io?? Ma dai, un attimo e ci sono". Peccato dover chiudere il pc proprio adesso. A razzo in bagno, mi cambio al volo. 
"Sono le 19,50, sei pronta??"
Accidenti, come vola il tempo quando ci si diverte.







 

lunedì 9 ottobre 2017

RISTORANTE

L'ambiente era elegante e sobrio. 
In sottofondo una leggera musica, tante luci soffuse, accompagnate da piccoli lampadari che scendevano sapientemente su ogni singolo tavolo, illuminandolo perfettamente.  
Il locale era pressochè vuoto: non c'era certo la ressa e la confusione dei fast food, ma questo ne avvalorava l'esclusività. 

Il maitre li fece accomodare in una saletta con pochi tavoli, dove vi era un solo ospite. Alle sue spalle troneggiava un incantevole comò, su cui erano appoggiati con noncuranza alcuni oggetti: sembrava di essere in un accogliente appartamento, anzichè in un noto ristorante della rinomata località.

Lui era stanco, ma felice per quella serata di relax. 
Lei emozionata e lusingata per l'inaspettato invito.
Fuori soffiava una leggera brezza.

Scelsero un antipasto leggero di terra, seguito da un delicato risotto con verdurine di stagione. Il tutto accompagnato da un prosecco dall'aroma floreale di acacia e glicine.
La donna dei sogni e la donna della realtà. Chissà a quale gruppo apparteneva quella bionda misteriosa, che lo guardava sorridendo. 

Forse il tempo glielo avrebbe rivelato.

Compagnia

L'aria è calda nonostante gli spessi muri dell'ampia casa. 
In un passato, ormai remoto, quanti risvegli ho trascorso a poltrire nel letto con lo sguardo all'insù, proprio come sto facendo adesso.
La luce di questo assolato giorno d'agosto penetra fra le persiane chiuse, disegnando sul candido soffitto lunghe righe parallele. 
Di tanto in tanto il regolare disegno è interrotto dal passaggio di auto e moto, il cui rumore, dapprima lontano, poi vicino, poi di nuovo lontano, è accompagnanto dai riflessi che transitano rapidissimi sul soffitto. 
Fanno compagnia.

A vivere in città non si è mai soli.